I ragazzi dell’Omnicomprensivo incontrano l’Associazione Antigone.

Hanno letteralmente catturato l’attenzione dei partecipanti i temi trattati nei due incontri tenutisi questa settimana, rispettivamente per le classi terze del primo grado e biennio ITE, e per il triennio ITE, organizzati dalla nostra scuola con l’intervento dell’Associazione Antigone, impegnata da un trentennio nella tutela dei diritti e delle garanzie del sistema carcerario.

L’iniziativa, promossa dalla prof.ssa Materia con la collaborazione della prof.ssa Santini, referente d’Istituto per l’educazione civica, ha dunque coinvolto un significativo numero di studenti di entrambi i gradi che, attraverso le informazioni fornite dalla dott.ssa Susanna Marietti, responsabile dall’Associazione Antigone, si sono misurati in una riflessione a tutto tondo su “cosa c’è dietro quel muro” degli istituti penitenziari.

Spesso infatti, a causa di numerosi stereotipi tramandati da decenni nel tessuto sociale, non ci si rende conto che le strutture carcerarie, nell’ospitare le diverse categorie sociali più svantaggiate, racchiudono un tassello affatto trascurabile della nostra società, e ne sono dunque parte integrante.

Molti sono i pregiudizi che spesso si accompagnano alle considerazioni sul sistema carcerario, in merito al quale sovente si hanno rappresentazioni distorte e fuorvianti.

I due incontri con la dott.ssa Marietti hanno avuto il merito di fare chiarezza sulla realtà del sistema penitenziario italiano nei suoi vari aspetti, focalizzando l’attenzione soprattutto su due considerazioni.

La prima considerazione è che, a norma dell’art. 27 Cost., le pene devono tendere innanzitutto alla rieducazione del condannato e quindi devono ispirarsi ai principi della dignità, imparzialità e umanità. Ne consegue che il trattamento penitenziario, in base al principio costituzionale sopra enunciato ed alla normativa vigente, dovrebbe rispondere ai particolari bisogni della personalità di ciascun detenuto, incoraggiandone le attitudini e valorizzandone le competenze, ai fini di un opportuno sostegno per un futuro reinserimento nella vita sociale.

La seconda considerazione è che purtroppo, a causa di un sovraffollamento carcerario tanto inutile quanto ingiustificato, queste garanzie non vengono – di fatto – offerte ai detenuti, come ampiamente documentato nel libro “Il carcere spiegato ai ragazzi” che la dott.ssa Marietti ha presentato ai ragazzi.

Molte le domande e le curiosità degli alunni, che sono stati sollecitati, in modo semplice quanto rigoroso, a comprendere la realtà carceraria al di là del “muro” dei tanti pregiudizi costruiti su di essa.

E – al centro del dibattito – la grande sfida: quella di contemperare l’esigenza di punire il detenuto attraverso una sanzione privativa della libertà personale con la necessità, altrettanto insovvertibile, di assicurare allo stesso l’esercizio di tutti gli altri diritti umani, nella consapevolezza che spesso il carcere è un doloroso punto di arrivo di percorsi individuali difficili e sofferti.

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By No Comment 30 Marzo 2021
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